“Ma tu, ma io” è il nuovo singolo di Eddie Brock, già disponibile nei digital store. La canzone parla di due ragazzi completamente diversi tra loro, ma che nonostante tutto stanno insieme. “Sarà destino? Chi lo sa – specifica Eddie – Non si deve mai giudicare un libro da una copertina. In questo brano ho voluto trasmettere tutta la mia fiducia nell’amore, anche se a primo impatto sembra una storia impossibile, i due ragazzi riescono a stare insieme”.
Eddie, al secolo Edoardo Iaschi, è un cantautore romano nato nel novembre del 1997. Inizia a comporre quando da bambino, all’età di undici anni. La sua passione per la musica si trasforma in una vera e propria vocazione, che lo porta a cercare nuove avventure e stili da sperimentare. Si convince solo nell’agosto del 2018 a pubblicare la sua prima canzone “Abitudini”, che poi cancella pochi mesi dopo, seguendo la sua voglia di evolversi. Eddie scrive per esigenza, per uno sfogo personale. Le sue canzoni spesso sono frutto diretto delle sue esperienze, cerca sempre di tradurre il proprio pensiero per far sì che la gente possa rispecchiarsi nelle sue parole. Le sue canzoni si basano sulla sincerità e trasparenza, con un pizzico della sua follia. Nel dicembre del 2018 viene selezionato tra migliaia di artisti per partecipare al Coca-Cola Future Legend, nel Team Soul di Annalisa Scarrone.
Ecco la nostra intervista!
Ciao Edoardo, iniziamo a parlare soffermandoci sul tuo nome d’arte EDDIE BROCK: perché hai scelto proprio questo personaggio dei fumetti?
Ciao a tutti, il mio nome d’arte nasce da un soprannome che mi diede mio zio da bambino. Sono sempre stato appassionato di comics, in particolare Spiderman, il mio preferito. Mio zio disegna benissimo e quindi gli chiedevo in continuazione di disegnarmi Venom alias Eddie Brock, da lì è nato il soprannome. Poi l’ho ripreso come nome d’arte perché è un antieroe, un ribelle. Ognuno ha un lato della propria personalità nascosto che cela dentro di se, come Eddie Brock con Venom… io con il mio ci ho fatto amicizia! (ride).
Parliamo del tuo nuovo singolo “ma tu, ma io”: di che tematica parla questa canzone?
Il mio nuovo singolo racconta una storia d’amore impossibile a primo impatto. È la più chiara dimostrazione che gli opposti si attraggono, oppure no? Chi lo sa. Sicuramente mi piace pensare che ci sia un destino scritto per ognuno, che però si possa intrecciare con le storie degli altri.
Sei giovanissimo: quanta importanza ha per te il tema dell’amore?
Penso che ci siano tanti tipi d’amore e diversi modi di viverlo. Non so se ti è mai capitato di guardare un film e immedesimarti talmente tanto nel personaggio principale da rimaner deluso quando capisci che in realtà la tua vita non è così? Ecco, l’amore riesce a farti vivere in un film.
Quanto è importante per te riuscire a rappresentare in immagini ciò che provi mentre canti? Ti va di raccontarci com’è nato il videoclip di questo brano?
Non è mai facile fare un videoclip, anche perché si rischia di essere banali e ripetitivi. Un giorno ero a casa con mio cugino, che è anche il mio manager, noi ci divertiamo a riprenderci con la videocamera mentre recitiamo delle parti di sceneggiature da noi inventate. Ad un certo punto, l’illuminazione! Abbiamo avuto l’idea di inserire una parte recitata nel videoclip. Mio zio, colui che mi ha regalato il soprannome, ha scritto la sceneggiatura e il copione, Miro Studios ha fatto il video e con il mio gruppo ci siamo improvvisati attori, spero con buoni risultati! (ride)
Quali sono le tue influenze artistiche musicali?
Fin da bimbo ascoltavo cantautorato italiano e rap italiano e non. Mi piace molto il punk-rock e il rock. Non saprei dirti il mio genere preciso… spero possa essere considerata musica, la mia musica.
Dopo poco aver pubblicato il tuo primo brano “abitudini” sul web, hai deciso di rimuovere la canzone per evolverti. Come mai questa scelta?
L’ho tolta dopo poco perché avevo capito di essere pronto per fare qualcosa di più, rispetto alle canzoni che avevo registrato in quel periodo. “Abitudini” è in un disco che avevo scritto all’età di 17 anni, quindi un disco molto immaturo e caotico. Ho voluto pubblicare ugualmente il progetto perché era sicuramente un modo per iniziare. Ora sono pronto per fare di più.
Hai preso parte a Coca cola Future Legend nel team soul di Annalisa. Com’è stata questa esperienza per te? Che ricordo porti con te?
Coca-Cola future legend è stata l’esperienza più bella fino ad ora. Ho conosciuto tantissima gente importante e calcato palchi che i cantanti emergenti si sognano. Sono stato fortunato. Annalisa è stata fantastica con me e anche Pat Simonini è stato un grande. La produzione Coca-Cola mi ha trattato come fossi un’artista rinomato, ringrazio ancora tutti. Il ricordo più bello è sicuramente il primo concerto a Grugliasco❤️
Qual è il sogno di Edoardo? E quello di Eddie Brock?
Eddie Brock è soltanto il nome con cui faccio uscire le canzoni, non ho un personaggio, sono scemo così anche nella realtà! (Ride). Il mio sogno è quello di cantare per vivere, perché io vivo per cantare.