Eugenio in Via di Gioia a Sanremo 2020: “Ricordate Troy McClure?”- INTERVISTA

Gli Eugenio in Via di Gioia (Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici) sono approdati alla finale di Sanremo Giovani con il loro “Tsunami”. La canzone che li vede in gara al Festival di Sanremo dà anche il titolo al loro album in uscita il 31 gennaio, che raccoglie i brani più significativi della loro carriera, fino ad oggi.

“Tsunami (forse vi ricorderete di noi per canzoni come)”: per la precisione il vostro album si intitola così. Partiamo dal sottotitolo?

Che è una citazione di Troy McClure, personaggio dei Simpson. Chi è appassionato dei Simpson sicuramente ha presente chi è. Lui diceva così, “Forse vi ricorderete di me per canzoni come…”.

Quindi questa frase è un sottotitolo, effettivamente?

Sì, lo è. C’è una sottocitazione e riguarda soprattutto il pubblico che ci conoscerà con e dopo Sanremo. I 15 brani che abbiamo inserito nella raccolta sono pensati per chi non conosce il nostro percorso, pubblico che vogliamo attirare raccontando le varie tappe che abbiamo toccato, rappresentate da queste canzoni. I nostri fan sono stati invece coinvolti nella realizzazione della raccolta, tramite una call to action sui social.

Cioè?

Abbiamo chiesto loro quali canzoni significassero di più per loro: quelle scelte ci rappresentano per questo e anche perché ci piacciono, anche se magari non sono quelle più pop o più ascoltate. Alla fine la tracklist dei fan è risultata molto simile alla nostra.

Photo credits: Laura Baiardini

Ed è simile anche alla scaletta dei vostri live?

Sì, ma non dei prossimi! Nelle quattro date previste (il 10 marzo a Torino e il 15 marzo a Bologna, entrambe sold out, il 12 a Milano e il 16 marzo a Roma, nda) in ogni concerto suoneremo tutta la nostra discografia: 35 brani in due ore, con dei medley e dei mash-up, ma con tutte le nostre canzoni.

Tornando al disco, gli inediti sono due.

“Tsunami”, la canzone di Sanremo, e “L’Unico Sveglio” che abbiamo scritto per serie tv “Involontaria”. È un progetto di Officine Buone (una onlus che permette alle persone di fare volontariato negli ospedali donando il proprio talento, nda) a cui abbiamo partecipato. Ci dispiaceva che la canzone non venisse pubblicata in nessun disco.

Cosa c’è che ancora non avete detto su “Tsunami”, la canzone?

Com’è nata. Eravamo in una giornata di riposo del tour in un hotel a Giulianova. C’era brutto tempo, ci annoiavamo. “Facciamo un brano tamarro, magari per qualcun altro”, ci siamo detti. All’inizio era un po’ più up, non com’è adesso. Il ritornello invece era già questo. Comunque, è finito nel dimenticatoio. Eugenio e Lorenzo dopo un po’ di tempo vanno a far sentire delle nostre canzoni a Dardust; a lui è piaciuta “Tsunami”. Il testo ci ha sempre rappresentati al 100%, sulla musica abbiamo dovuto lavorare di più proprio perché era nata come abbiamo detto.

Siete molto attenti all’ambiente: sabato arriverete in bicicletta a Sanremo con i vostri fan che hanno aderito alla vostra proposta. L’anno scorso avete dato vita a un crowfunding con la canzone “Lettera al prossimo” e avete raccolto il denaro necessario per piantare una foresta.

Che pianteremo, a fine marzo o inizio aprile a Paneveggio, in provincia di Trento. Ci siamo informati con Federforeste, quello è il periodo migliore per piantare gli alberi in quella che è conosciuta come la foresta degli abeti di risonanza degli Stradivari.

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