Gio Evan è uno dei 26 big in gara alla settantunesima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Arnica”. Il singolo, scritto da Gio Evan e prodotto da Katoo, è parte del nuovo album “Mareducato” in uscita il prossimo 12 marzo su etichetta Polydor/Universal Music e da in preorder al seguente link (https://pld.lnk.to/Mareducato ). Il 16 marzo sarà pubblicato anche il suo nuovo libro di poesie “Ci siamo fatti mare” edito da Rizzoli. Con “Arnica” Gio Evan approda a Sanremo in veste di cantautore dopo aver raccolto negli anni un riscontro sempre maggiore da parte dei fan che lo hanno apprezzato inizialmente come scrittore di poesie e successivamente anche come interprete e autore di canzoni. Il titolo, “Arnica”, è una metafora che racchiude il senso della canzone: come l’arnica può curare i traumi fisici, così con la canzone Gio ha potuto alleviare i traumi dell’anima. Il brano è parte del suo terzo disco, “Mareducato”, in uscita il 12 marzo. Il disco si può definire un vero e proprio concept album, realizzato in due parti. Nella prima parte ci sono dieci canzoni che rappresentano le tappe di un viaggio immaginario dalla riva al profondo del mare, dove ogni fase è uno stato d’animo, conoscenza di se stessi e dei propri limiti. Nella seconda parte Gio dà spazio all’arte poetica recitando dieci poesie inedite accompagnate dalla musica. Nella serata delle cover, Gio Evan si esibirà su “Gli Anni” degli 883 con i cantanti di The Voice Senior: Erminio Sinni, Elena Ferretti, Gianni Pera e Ann Harper.
Gio Evan, la video intervista
Arnica, il testo
E sbaglio ancora a vivere e non imparo la lezione
Prendere in tempo il treno, e poi sbagliare le persone
E sbaglio ancora a fidarmi a regalare il cuore agli altri
Che poi ritorna a pezzi curarsi con i cocktail e fare mezzanotte e non risolvere mai niente
Cerco un amico per un buon tramonto insieme
Voglio arrivare all’alba e dire dai di nuovo
E voglio farmi scivolare il mondo addosso
E non scivolare sempre io
E volo con la testa tra le nuvole
Ma vedessi il cuore quanto va più in alto
E non voglio dimenticare niente
Però fa male ricordarsi tutto quanto
Le corse lungomare
Nuotare fino a non toccare
L’ansia di non fare in tempo
Coi regali di Natale
Lo sguardo di mia madre, quando pensava che questa volta non ce la potessi fare
Le partite sulla strada
Fare i pali con la maglia
Restare accanto
A chi non ce l’ha fatta
Le prime cicatrici
Gli amori mai finiti
Le nottate a casa soli o ubriachi con gli amici
Per poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure non riesco a rinunciare
Per poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure lo voglio rifare
E portami una primavera prima che appassisca
Davanti all’estate di tutti
Così esile che la tormenta
Mi confonde con un panno steso al vento
E cerco un posto dove poter fare il debole
Amici buoni per smezzare una tempesta
‘Che’ l’amore si scopre solo in mezzo al temporale, ammiro i vostri punti fermi ma ho bisogno di viaggiare
E volo con la testa tra le nuvole
Ma vedessi il cuore quanto va più in alto
E non voglio dimenticare niente
Però fa male ricordarsi tutto quanto
Le corse lungomare
Nuotare fino a non toccare
L’ansia di non fare in tempo
Coi regali di Natale
Lo sguardo di mia madre, quando pensava che questa volta non ce la potessi fare
Le partite sulla strada
Fare i pali con la maglia
Restare accanto
A chi non ce l’ha fatta
Le prime cicatrici
Gli amori mai finiti
Le nottate a casa soli o ubriachi con gli amici
Le corse di mia madre per fare in tempo a scuola
Sognare ad occhi aperti
L’estate senza soldi
L’ansia degli esami
Ma che festa il giorno dopo
La faccia di mio padre
Quando andava a lavoro
Le volte in cui pensiamo che andrà tutto male
I viaggi con chi ami
Sì ma i sogni a puttane
Le prime delusioni
Perché i baci finiscono
Le nottate a casa con gli amici
A dire resteremo uniti
E poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure non riesco a rinunciare
Per poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure lo voglio rifare