E’ disponibile dal 24 maggio nei negozi, sulle piattaforme streaming e in digital download “No More Pain”, l’album di debutto di Giulia Malaspina. Il 26 maggio alle ore 21.00 l’artista ha avuto modo di presentare al Blue Note di Milano alcuni brani estratti dal disco di esordio, unitamente a quelli del suo repertorio.
Registrato a Boston, “No More Pain” è un concept album legato alla tematica del viaggio. Il disco è un unione di melodie classiche, armonie jazz e groove latini con un’anima italiana. Nel quale convivono all’interno diversi stati d’animo come la solitudine, la gioia, la paura e lo stupore. Prodotto da Mariella Restuccia e Massimo Muti, ogni brano contenuto in “No More Pain” rappresenta una fase della vita dell’artista. E come in ogni viaggio, quel che resta alla fine è la consapevolezza e l’importanza di rimanere fedeli a se stessi.
Giulia Malaspina è una pianista, cantante, compositrice e arrangiatrice. Dopo essersi diplomata con il massimo dei voti presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, diretta da Enrico Intra, Giulia si trasferisce a Boston per proseguire gli studi di pianoforte alla prestigiosa Berklee Collage Of Music, specializzandosi in Piano Performance.
Ecco l’intervista a Giulia Malaspina!
Ciao Giulia, parliamo del tuo nuovo album “No more Pain” uscito il 24 maggio. Come nasce questo titolo?
Questo titolo nasce perché ho cercato di spiegare in due parole il concetto di questo album. “No More Pain” significa vivi questa vita senza più soffrire, quindi cercando di seguire i propri sogni.
La tematica principale dell’album è il viaggio: dove hai viaggiato Giulia per realizzare questo progetto?
Il mio viaggio è iniziato a Boston quando ho frequentato il Berklee College Of Music e da lì è proseguito con base a New York, viaggiando per le città degli Stati Uniti portando in giro la mia musica e questo album: Seattle, Chicago, Los Angeles e Washington.
Quante sonorità differenti sono presenti in questo progetto?
Questo progetto ha diverse sonorità, lo considero un misto tra melodie classiche, armonie jazz, groove latino americani e un’anima (la mia) italiana.
Ti stai preparando per la dimensione live: com’è andata al Blue Note?
Al Blue Note è andata benissimo. Da quando ho fatto il soundcheck ho potuto sentire la magia di quel palco. Abbiamo suonato brani tratti da questo disco ma anche qualche mio arrangiamento di brani italiani degli anni ’60 e ‘70.
Sei una pianista, compositrice, cantante e arrangiatrice. Quale ruolo senti più tuo di tutti?
Forse il mio ruolo principale è quello di pianista – compositrice, ma mi piace talmente tanto anche arrangiare e cantare che non saprei scegliere il mio ruolo preferito.
Qual è il sogno di Giulia?
Il sogno di Giulia è quello di suonare nei teatri e nei festival jazz portando la sua musica originale e le rivisitazioni degli evergreen americani.