Hype Zulu torna sulla scena musicale che lo vede tra i protagonisti della nuova linea Pop 2020 con il nuovo singolo GIORNO X, (Prod. EastDrrty) edito da Maqueta Records e distribuito da Artist First. Accompagnato da influenze “nuove” come l’Indie ed “old school” come il Rap e come in precedenza fatto con il brano Novantotto – chiudi gli occhi, Hype Zulu affronta ancora una volta tematiche introspettive, come la mancata accettazione di sé stessi e l’amore salvagente. Un progetto musicale che inizia a prendere forma canzone dopo canzone, sia per la poetica testuale molto personale e diretta, che lascia la rima protagonista, ma la sporca di assonanze tratte dal vocabolario delle nuove generazioni, ma anche come produzione, che prende ritmo e contaminazioni anni 80.
Giorno X racconta il presente, il nostro quotidiano, “la violenza in un mondo fa schifo”, ma anche l’amore che gli permette di respirare, aria che arriva dagli occhi, ancora una volta protagonisti nelle sue canzoni, ma questa volta senza l’utilizzo dell’autotune. Ecco la nostra intervista!
Ciao Hype Zulu, iniziamo a parlare di “Giorno X”, il tuo nuovo singolo. Di cosa parla questo brano?
In Giorno X cerco di descrivere un loop, un incontro con una ragazza che passa dall’essere schiva all’aprirsi completamente al punto tale di farmi perdere nel suo sguardo.
Quanto è importante per te riuscire a rappresentare con le immagini ciò che provi mentre canti?
Sicuramente è la parte piu divertente, riuscire a creare situazioni diverse in diverse persone con una sola canzone è una vittoria. Non mi piace confezionare un prodotto con interpretazione unica. La musica ti deve far viaggiare e non far rimanere con i piedi per terra.
Un brano che attraversa varie generazioni: dal periodo attuale allenatore contaminazioni anni 80… come stai vivendo questo periodo di quarantena? Qual è il tuo giorno X?
Non sono mai stato tanto equilibrato nel mio quotidiano, da qualche mese avevo iniziato a guadagnare della regolarità, ora avere molto tempo a disposizione non mi aiuta. Passo la maggior parte della giornata ascoltando e creando musica o pianificando il mio futuro, difficile che rimango con le mani in mano.
Questa volta non utilizzi l’autotune: come mai questa scelta?
Avevo voglia di mettere una voce piu tagliente nel brano, di mettermi quasi a nudo, combattere il mito dell’Autotune che fa da Virgilio agli artisti della mia generazione.
In questo brano parli di amore da una parte e violenza dall’altra, insomma: il nostro quotidiano. Come ti immagini il domani?
Nel 2020, puntare sul mercato musicale è da sadici. Noi artisti lo siamo, parlo per molti di noi, é piu forte il nostro esprimersi rispetto all’attuale situazione globale. Non voglio immaginarmi un mondo senza Live e contatto fisico, è come per un calciatore allenarsi senza mai scendere in campo, sicuramente troveremo delle soluzioni quando ce ne sarà modo.