E’ uscito su tutte le piattaforme digitali il 27 settembre 2019 “Male(dire)”, il primo singolo del nuovo album di MustRow, nome d’arte di Fabio Garzia, musicista cantautore di estrazione Blues/Rock. Il brano è distribuito da Universal per Island su licenza Thaurus.
Si tratta del primo singolo di un album che vuole essere un viaggio critico nei confronti di se stessi e della società moderna. Un disco che rappresenta lo specchio di una realtà quotidiana in cui appare sempre più facile vivere con leggerezza e distacco, piuttosto che preoccuparsi per il prossimo. Ecco la nostra intervista!
Ciao MustRow, iniziamo a parlare del tuo nuovo progetto artistico “Male(dire)”…
Come nasce il titolo di questo singolo? Quante sfumature ha questo brano?
Il titolo è un gioco di parole, volevo esprimere in maniera ermetica il significato di questa canzone, siamo sommersi di messaggi di odio, vediamo gente urlare contro una donna augurandole lo stupro perché si è rifiutata di condannare a morte certa dei poveri esseri umani che scappano da un paese in guerra. Se leggiamo i commenti sui social al di sotto dei post delle testate di informazione troviamo in maggior parte insulti, accuse, teorie del complotto, “diciamo male” di qualsiasi informazione che ci viene fornita perché preferiamo credere di essere vittime di complotti dei poteri forti.
Con questo brano intraprendi un viaggio mettendoti in gioco in prima persona. Che cosa ti ha portato a scrivere Male(dire)?
Ho sentito il bisogno di metterci la faccia, quando ero piccolo vivevo in un quartiere dove se eri diverso non avevi vita facile, l’odio ingiustificato per le idee diverse o per la cultura di origine sono sempre state cose che non riuscivo ne a capire ne ad accettare e vedere che negli anni queste cose invece di indebolirsi sono rispuntate più forti di prima mette in luce una constatazione importante, non si può più lasciar correre, non si può pensare che ciò che sta accadendo sia solo una cosa passeggera o generazione in alcuni casi.
Dobbiamo cercare di combattere L’odio, ma prima di tutto l’indifferenza.
Qual è il tuo rapporto con i social?
Credo che siano un ottimo mezzo per metterci tutti in comunicazione in pochi secondi, danno molte possibilità di far conoscere un progetto che un tempo sarebbe rimasto chiuso in una cameretta. La cosa che però fa paura è la rapidità di ogni contenuto, hanno reso ogni cosa istantanea, ci hanno lentamente educati a non soffermarci realmente sulle informazioni, sulla musica, tutto deve essere breve e conciso perché non abbiamo tempo da perdere e vogliamo passare al prossimo post. Molto spesso li usiamo per mostrare agli altri un’immagine di noi migliore, più interessante e siamo drogati di Like, controlliamo continuamente le notifiche per vedere quanti hanno apprezzato il nostro post, perché noi in quei 30 secondi dedicati a scrivere quelle 4 righe mentre siamo comodamente seduti sul divano, pensiamo di aver contribuito ad un mondo migliore e vogliamo essere apprezzati per questo.
Questo brano rientra a far parte del tuo nuovo album. Da quanti stili musicali e sonorità è composto il progetto? Quando vedrà la luce il nuovo album?
Sarà un album dalle sonorità alternative, che passerà dal blues al Folk e dal rock al pop, è un album “suonato” ma anche ricco di sintetizzatori e strumenti più moderni, a livello vocale ho molto lavorato su uno stile che fosse mio, passo dal cantare al parlare, ho scoperto la mia voce in italiano e l’ho mescolata con il sound che più amo.
Per quanto riguarda l’album non voglio decidere ancora, voglio che questo viaggio abbia i propri tempi, senza badare alle regole di mercato che impongono rapidità e immediatezza.
MustRow, quanto sei cambiato, musicalmente parlando, nel corso degli anni?
Molto, soprattutto da quando ho iniziato a cantare il mio modo di percepire la musica è radicalmente cambiato, mi piacciono le cose semplici, comunicative e sincere, una volta ero molto esigente su esecuzione e sonorità, erano le uniche cose che andavo a cercare, ma ad un certo punto crescendo è lentamente combiato tutto, l’errore per me rappresenta ciò che è vero, ciò che è reale, l’imperfezione è lo specchio delle nostre emozioni. Con questo non voglio dire che la musica va suonata male, ma semplicemente di viverla in maniera spontanea e non troppo ragionata, la musica per me è un messaggio e uno sfogo.
Infine: qual è il sogno di MustRow?
È sempre stato quello di fare musica nella vita, per mia fortuna continuo a farla, passo tutta la vita a sognare, perché non si arriva mai al traguardo, ogni volta ce n’è uno nuovo.