
Prima volta sul palco dell’Ariston per Achille Lauro, che proprio quest’anno si presenta alla sessantanovesima edizione del ‘Festival di Sanremo’ 2019 con il brano “Rolls Royce”. Ecco cosa ci racconta Achille di questa nuova avventura.
Achille, quanto c’è del personaggio e quanto c’è del vero Lauro in te?
Eh, bella domanda. Io scrivo quello che penso. Per me le canzoni sono fotografie dei miei stati d’animo: sfatiamo l’idea del personaggio. Aldilà dell’estetica, io vivo tutto molto intimamente. Mia mamma ha scoperto che suonavo da un giornale.
Prima volta sul palco del teatro Ariston: come sta andando questa esperienza?
Alla grande. Il mio brano all’inizio è stato un po’ ‘scandalo’ perchè tutti si aspettavano qualcosa di diverso. Sono contento perchè ‘Rolls Royce’ è per tutti, qualcosa di generazionale.
Che obiettivo ti sei posto per questo Festival di Sanremo?
Qui al Festival non abbiamo mai pensato di vincere Sanremo. Vogliamo essere guardati come musicisti. Vogliamo presentare qualcosa di nuovo senza essere giudicati e senza pretese. I riscontri ad ora sono più che positivi.
Che rapporto hai con Morgan? Venerdì parteciperà alla serata duetti.
Morgan è una persona molto di cultura, conosce la musica, legge. Noi che siamo musicisti lo ammiriamo: suonava il basso, il pianoforte e cantava. Appartiene a un nuovo mondo per noi, volevamo qualcosa diversa, una vera star. Per noi è Morgan.
Hai pubblicato il tuo primo libro ‘Sono io Amleto’. Cosa hai provato a misurarti con uno stile di scrittura diverso da quello di un brano?
I primi miei dischi contenevano piccole storie molto personali. Scrivere un libro era regalare ai miei fan una storia, non una serie ma un vero e proprio film (speriamo che anche questo mio sogno possa concretizzarsi). Il titolo è stato scelto perchè è ispirato ad una tragedia che è diventata un vero e proprio successo.
Cosa hai provato prima di salire sul palco di Sanremo 2019?
Tanta emozione: prima di salire non ricordavo più nulla!