Acinorev

Acinorev, “Con ‘Libera’ racconto la natura della vita” – INTERVISTA

La musica non ha limiti e questo lo sa bene Acinorev che ha da poco pubblicato il suo singolo d’esordio dal titolo Libera. Disponibile su Spotify, è un racconto intimo, la storia di un rapporto nato per caso diventato indissolubile. Un brano al quale la giovane cantautrice tiene molto perché, come tutti gli altri che ha scritto, prende spunto dalla sua vita. Incontro, sicurezza e accoglienza sono i concetti chiave di Libera. Una sicurezza che arriva da lontano, ma non è scontata perché solo una reale accoglienza permette di sviluppare la libertà. La produzione è stata realizzata da Doremind (Stefano Ferrari e Ale Porro) che, dopo aver conosciuto Acinorev, hanno sposato il suo progetto. D’accordo con l’art-singer, hanno dato al suo brano Libera un suono caldo e naturale, ricco di influenze e sonorità etniche, che miscela la presenza di strumenti acustici, come l’ukulele e il pianoforte, a quella di sonorità più elettroniche e attuali. La voce coinvolgente della cantautrice è arricchita da sovrapposizioni e echi della linea melodica. Lo sviluppo dell’arrangiamento culmina nel suo climax con un ritmo incalzante e poi con una melodia, data dal pianoforte, che si appoggia sull’evocativo battito di un cuore. ACINOREV è nata a Catania, all’ombra dell’Etna, e vive a Milano dove continua a sognare il mare e i fichi d’India. Non si definisce una cantante e nemmeno una cantautrice, ma un’art singer. Canta da sempre e scrive da quando ha capito che era più economico di fare sedute di psicoterapia. Con la musica Acinorev ha anche deciso di lavorare e sta studiando per diventare musicoterapeuta.

Ecco la nostra intervista!

Ciao Acinorev, iniziamo a parlare del tuo singolo d’esordio “Libera”. Di cosa parla questo brano? 

Mi piace definire “Libera” un brano di formazione. Racconta la mia storia di bambina che incontra l’amore per la prima volta, diventa a sua volta madre e si mette in gioco per trovare la forza di vivere una vita sicura di sé e libera di esprimersi. Parlo d’amore a cominciare dal primo legame indissolubile e del fatto che ognuno di noi è parte della natura. Mi piace visualizzare ogni persona come una goccia di pioggia che scivola lungo il percorso della vita e fluisce per ricongiungersi nuovamente alla natura.

Che significato ha per te la libertà?

Oggi più che mai ci stiamo rendendo conto che libertà non è scontata. Per me la libertà deve essere prima di tutto interiore e non può esistere senza la forza di lasciar scivolare via le negatività, da quelle personali a quelle sociali compreso l’hating. Credo che tutti dovremmo assecondare il nostro istinto personale di libertà.

Come nasce la collaborazione con i Doremind?

Ho conosciuto i Doremind durante la pandemia sui social, . Ci siamo subito accorti di avere molto in comune artisticamente e mi hanno invitata a parlare del progetto Acinorev Music in una puntata del loro podcast “I walkadelici”. È nato un buon feeling e insieme abbiamo lavorato alla produzione dl mio primo singolo “Libera”.

Parliamo del tuo nome d’arte ribaltato: perché Acinorev?

Sin da piccola sono stata poco convenzionale facendo spesso il contrario di ciò che mi veniva chiesto. Continuamente, mi ripetevano “si stotta” che, in Sicilia dove sono nata, significa “Sei storta”. Così ho ribaltato il mio nome. Anche oggi continuo a essere un bastian contrario anche nella musica nella quale

prediligo un sound d’antan. I Doremind, infatti, hanno attualizzato l’arrangiamento del brano, che in origine era più blues e swing.

Ti definisci una “art singer”: ti va di spiegarci meglio cosa intendi con questa espressione?

Una figura artistica poliedrica che non si ferma alla sola canzone. Quando scrivo un brano mi ispiro ai movimenti artistici, alla storia, alla letteratura, a un film. Per me un brano è un connubio di arte, vita e deve spingere le persone a riflettere attraverso l potente mediazione della musica. Questi concetti sono propri anche della musicoterapia, materia in cui sto completando la formazione. Sin da bambina preferisco comunicare la mia

identità attraverso l’arte: le recite, il canto, il musical che avevo cominciato a studiare al CTA di Milano.

Cosa c’è nel futuro di Acinorev?

Sto lavorando ad altri brani. Mi piacerebbe crescere artisticamente e avere un pubblico che canta insieme a me. Ma come diceva Einstein: “Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando”. Non a caso il mio prossimo brano s’intitolerà “Carpe diem”!

Quali sono le tue influenze musicali?

Sono un po’ démodé, ascolto tanto della musica del passato: dal tango al rock. Per “Libera”, però, ho fatto affidamento al mio mondo personale di suoni e vibrazioni. Considero le sonorità originarie di “Libera” puramente casuali. I Doremind mi hanno poi aiutata a sviluppare l’arrangiamento.

Quanto è importante per te riuscire a rappresentare con le immagini ciò che provi mentre canti?

Non lo è. Per me vale sempre l’espressione de Il piccolo principe: “L’essenziale è invisibile agli occhi”. Sicuramente le immagini giocano un ruolo centrale nella comunicazione odierna, ma vedere e guardare non sono la stessa cosa.

Qual è il sogno di Acinorev?

Trovare sempre il coraggio e la forza di percorre le vie di questa meravigliosa vita e condividere le mie canzoni che racchiudono i miei valori e idee con gli altri.

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