A distanza di quattro anni dal precedente “Bandiera sulla Luna”, Erica Mou torna con un nuovo album di inediti: “Nature”. «In qualunque lingua la si voglia leggere, ‘nature’ è una parola che racconta l’essenziale, il futuro e la pluralità con sfumature diverse», spiega la cantautrice. E aggiunge: «In italiano ci dice della varietà degli esseri e dell’essere; in inglese parla della bellezza dell’universo; in francese sottolinea la mancanza di artificio; in dialetto pugliese allude alla sessualità che produce vita».
Con “Nature” Erica approda a nuove sfumature di scrittura – alternando anche l’uso delle lingue (italiano, inglese e dialetto pugliese) – e associa in ogni brano elementi e processi della natura ad emozioni e comportamenti degli uomini e delle donne. Schietto, fragile e sincero, l’album è stato prodotto dalla stessa Mou insieme al polistrumentista britannico Maji Kere ed è stato realizzato tra Puglia, Tolosa, Milano e Londra.
L’ascolto è immersivo e avvolgente. “Nature”, di fatto, è un viaggio – a tratti introspettivo –, che facciamo insieme ad Erica e che si conclude con una promessa affidata alle onde del mare: «Ti prometto adesso – dentro le tempeste – di resistere, di reagire sempre, di completare il ponte, di scegliere e di vivere». Noi di Splashouse abbiamo raggiunto Erica telefonicamente per farci accompagnare in questo viaggio.
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