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Fasma: “Con ‘Io sono Fasma’ ho fame di raccontare me stesso!” – INTERVISTA

Io Sono Fasma” (Sony Music Italy), uscito il 28 febbraio, è il secondo album dell’artista romano Fasma. Il progetto discografico contiene il singolo “Per Sentirmi Vivo”, brano con cui l’artista ha partecipato tra le “Nuove Proposte” alla 70° edizione del Festival di Sanremo. Ecco la nostra chiacchierata con Tiberio Fazioli in occasione dell’uscita del suo nuovo progetto discografico!

Ciao Tiberio. Ci siamo lasciati alle spalle un super Festival di Sanremo che ti ha visto ai primi posti in classifica e tra i brani più trasmessi dalle radio. Il 28 febbraio è uscito il tuo album ‘Io sono Fasma’: che lavoro c’è stato dietro questo progetto?

Più che lavoro c’è stata tanta coerenza: ogni traccia nasce per l’esigenza di raccontare una storia. Questo è un vero e proprio discorso che faccio a chi ascolta l’album. La nostra prima canzone è stata registrata in auto, oggi abbiamo a disposizione uno studio di registrazione. Mettersi in gioco è possibile, certo. Basta crederci.

Qual è la canzone dell’album che più ti rappresenta?

Non c’è. Tutte le tracce sono come dei figli per me che attendo vedere crescere.

Chi è Fasma?

Fasma è un modo di essere: non bisogna farsi definire dalla realtà. Ognuno di noi è un essere umano pieno di sfumature, con i propri colori. Grazie a quella vocina interiore che ognuno di noi può decidere se ascoltare o meno, ho tirato fuori il mio istinto. Io ho scelto la strada musicale, ma ognuno di noi può utilizzare il veicolo che ritiene più opportuno.

Ti va di confessarci, secondo te, qual è l’emozione che più traspare al primo ascolto del disco?

Mhh. Secondo me la sincerità, anche se non è un’emozione ma un vero modo di essere: il mio di sicuro.

Parliamo della tua crew: quanto è stata importante per questo progetto artistico?

La WFK Crew è stata veramente fondamentale nella realizzazione di questo progetto. Fanno parte del mio quotidiano e quando scrivo i pezzi, loro diventano indirettamente protagonisti, seppur non presenti. Se prima erano fondamentali per me, ad oggi lo sono ancora di più.

Quanta fame hai nel vedere il tuo pubblico e conoscerlo da vicino con l’instore tour?

Tanta, tantissima. Con l’instore cerco di creare un rapporto intimo e diretto con il mio pubblico. Purtroppo il tempo a disposizione è poco. Per questo non vedo l’ora di poter fare i concerti per poter cantare non solo i miei pezzi, ma le mie emozioni per condividerle con la mia gente. Sarà importantissimo per me avere una band sul palco, ovviamente la WFK Crew. Vivremo il momento: il pubblico dovrà lasciare tutti i problemi e le preoccupazioni a casa. Ci vediamo il 3 aprile al Teatro Centrale a Roma e il 5 aprile a Milano ai Magazzini Generali.

Cosa ti porti a casa dalla partecipazione al Festival di Sanremo 2020?

Sono tornato a casa con ancora più fame: è stata un’esperienza grandiosa. Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco le persone giuste.

Penso che una delle tue caratteristiche principali sia l’umiltà…

Ti ringrazio. Sono umile non perchè sia stupido e relativamente mi va di essere umile per apparire bello alle persone. Sono umile perchè non mi credo nessuno, sinceramente. In questo momento sto bene con me stesso e devo tanto alle persone che mi ascoltano e credono in me e tutta la crew ogni giorno.

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