Il 7 febbraio Marco Masini pubblica il suo nuovo album “Masini +1, 30th Anniversary”, un album-raccolta che ne celebra 30 anni di carriera: 16 duetti con artisti come Eros Ramazzotti, Umberto Tozzi, Ermal Meta, Nek, Jovanotti, Annalisa e così via, e 4 inediti, compreso il brano “Il confronto” che presenta al Festival di Sanremo.
Ciliegina sulla torta, il concerto del 20 settembre all’Arena di Verona, con molti dei cantanti che duettano con Marco Masini nell’album.
Marco, torni al Festival da veterano: come vedi questa edizione?
Io penso che ogni Sanremo sia figlio del suo tempo. Io nel 2004 andai a raccontare un desiderio di paternità che a 40 si ha con “L’uomo volante”, che riscosse un buon successo anche a livello di vendita oltre che di gara (dove vinse, nda). Penso sia giusto andare a Sanremo a raccontarsi e a mettersi a nudo, dicendo quello che negli anni si è capito.
Quindi metti a nudo con “Il confronto”?
L’ho sempre un po’ fatto: io racconto le cose che ho visto cercando però di allargare la visione a 360 gradi. Infatti in questa canzone si parla del maschio in generale.
Con chi è il confronto, per te?
Credo che sia con noi stessi; la vita ci cambia, ci rimette in gioco, siamo belli e bravi ma anche il contrario.
Perché hai voluto tornare al Festival?
Vi sorprenderò perché torno a Sanremo per imparare. La musica negli anni ha vissuto un cambiamento incredibile. Negli anni ‘90 andavo al Festival per imparare ascoltando dai vecchietti. Quest’anno io, che sono vecchietto, vado per fare la gara. Non per vincere: amo mettermi alla prova e imparare dai giovani. È giusto conoscere il futuro della musica, l’ho capito lavorando e scrivendo canzoni appunto con i giovani. Ho parecchi brani nel cassetto.
Giovani come? Ci fai qualche nome?
Emiliano Cecere, Raige… da loro imparo e un po’ contribuisco. Cioè, si impara uno dall’altro e così si sviluppa la musica. Io credo nella musica italiana, al di là del genere indie, rock, rap o trap.