Pamela Prati

Pamela Prati: “Il mio sogno? Scendere le scale del Festival di Sanremo!” – INTERVISTA

Giovedì 26 novembre (giorno del suo compleanno) è uscito Mariposita, il nuovo singolo di Pamela Prati che segue il singolo estivo La caricia. Scritto e prodotto dalla stessa Pamela Prati, che nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha interpretato anche tante indimenticabili sigle tv, e mixato dai Blue Side Studio di Fabrizio Murgante, “Mariposita” è un inno alla felicità. È un brano dal ritmo caraibico, ma dal testo molto profondo, che ha un significato molto personale per Pamela Prati e che rappresenta anche un omaggio alle sue origini.

Ecco la nostra lunga chiacchierata insieme alla scoperta di Mariposita!

Ciao Pamela, intanto tanti auguri di buon compleanno! Parliamo di “Mariposita”, il tuo nuovo singolo. “Mariposita” in spagnolo significa farfalla.Farfalla è simbolo di rinascita e libertà. Quanto ti manca la libertà, Pamela, in questo periodo?

Ciao e grazie per gli auguri! Proprio adesso sto festeggiando il mio compleanno e tutto l’affetto che il pubblico mi sta già dimostrando con questo brano. Insieme a me hanno preso parte a questo progetto tantissimi professionisti e amici. Penso che questo brano, con le sue parole, trasmetta un bellissimo messaggio. La libertà manca a tutti, però se noi siamo forti e coraggiosi, possiamo trovare una mariposita davanti alla nostra finestra. Ogni giorno una farfalla nasce e muore. E noi dobbiamo rinascere con lei, ogni giorno.

Come nasce la storia di “Mariposita”?

Da piccola, la mia mamma, mi chiamava Mariposa. Quest’estate, in piscina a Roma, mi si è posata una mariposita sulla mano ed ho deciso di fotografarla. C’è molta differenza tra una farfalla e una mariposa: due ali, una carta da zucchero e una arancione (colore della rinascita) con pois marroni. La mia tatuatrice mi ha fatto un tatuaggio identico. E proprio oggi ho ricevuto un mio ritratto fatto in carbotello con la scena della rinascita nel video. Sono molto positiva. Questa mariposa è la mia mamma. Lei mi ha sempre insegnato a non abbattermi mai: “io sono qui con te”.

Quanto è importante per te riuscire a rappresentare con le immagini ciò che provi mentre canti?

Tanto. Oltre ad avere il sonoro, le immagini sono fondamentali perchè ti permettono di arrivare direttamente al cuore delle persone. In questo videoclip inizio a raccontare una storia, è una sorta di mini film. Stiamo vivendo un momento difficile, è vero. Però dobbiamo rinascere, sorridere e pensare di essere tutti insieme per sconfiggere questa pandemia.

Questo brano penso sia un inno alla voglia di farsi sentire…

Verissimo! La voglia di farsi sentire nei confronti della natura, ad esempio. Nel video corre con me in un campo un cane meraviglioso. Pensa che durante le riprese ho trovato due soffioni. Ho mandato un messaggio positivo a tutti coloro che guarderanno il video e ascolteranno la canzone, soffiando.

Quanto sono importanti le tue radici?

Eh, sono fondamentali. Mi emoziono sempre tanto a parlare della mia Terra. Amo la Sardegna e i suoi profumi, la sua forza, la sua tenacia, la sua gente. Sono orgogliosa di essere una donna sarda, del sud e italiana. La Sardegna è la mia casa, è una parte di me.

Pamela, sei un vulcano! Sei un volto televisivo, teatrale, cinematografico, musicale, hai un’autobiografia uscita nel 2020…Qual è il tuo lato che ancora non conosciamo?

Pamela in cucina! Ho realizzato un blog su instagram “e il piccante ce lo metto io!”. Amo cucinare i piatti, dare gioia agli occhi e all’anima. Ricerco la materia prima di ciò che cucino, nella mia cucina, tra fiori e posate. Amo apparecchiare la tavola ed andare alla ricerca del dettaglio. Anche in questo modo, in fondo, impariamo a volerci più bene.

Mariposita è anche la possibilità di volare e viaggiare. Cosa non può mancare nella valigia di Pamela?

Bella questa domanda! Intanto ti direi la tisana che prendo tutte le sere, il mio the preferito e la mia coperta di linus, una vera nuvola di calore anche d’estate. Non posso dimenticare un buon libro da leggere e ovviamente la foto di mia mamma e il suo cerchietto, dal quale ancora oggi posso sentire il suo profumo addosso.

Di che colore deve essere la tua Mariposita? Qual è il colore che più ti rappresenta?

Il bianco perchè è la purezza, anche se amo tutti i colori pastello come l’arancione, il viola (colore degli Dei). Su di me sento sempre un arcobaleno (canta Somewhere over the rainbow). Amo i tramonti: nel lockdown la cosa che più mi è mancata è stata ammirare il mare, aspettare il tramonto e sentire il calore del sole su di me.

Con in sottofondo Mariposita, aggiungerei…

Ma ovvio! Se voi chiudete gli occhi e vi immaginate la brezza marina, il tramonto e l’arcobaleno, la Mariposita arriverà!

Un aneddoto?

Amo le borse e le scarpe, che da piccola non avevo.

Pensa che qualche giorno fa ho ritrovato dentro una mia borsa un bigliettino dei Baci Perugina che parlava della rinascita di una farfalla. Nel 94 ho ricevuto in regalo una collana a forma di farfalla. Tutto torna, sempre.

Io resto sempre molto incuriosito dalla tua passione per la cucina…

Prossima volta allora devo prepararti il mio piatto preferito qui dove ho girato il video! Sei mio ospite!

Il mio piatto forte è gamberi rossi, avocado, fragole e aceto balsamico. Ogni tanto poi aggiungo le spezie che amo tanto: curcuma e zenzero. E ancora riso basmati, zucca e tofu.

Dovessero proporti un nuovo spettacolo teatrale, un programma televisivo, un libro, un brano…che tematica vorresti nel progetto? Cosa manca secondo te oggi?

Vado molto orgogliosa dieci anni fa di aver realizzato uno spettacolo contro la violenza sulle donne. Ho recitato nei musei e nel Teatro Quirino, il fiore all’occhiello di Roma per il legame con Vittorio Gassman. Il grande Paolo Limiti mi diede un copione: L’ultima stella. Mi piacerebbe tanto portare in scena quello spettacolo in teatro, che mi manca tanto.

Qual è il sogno di Pamela?

Il sogno di Pamela è svegliarci senza questo virus terribile che ci ha tolto l’amore, il contatto fisico, gli abbracci e l’arte. Tornare a vivere bene con l’arcobaleno sopra le nostre teste. Il sogno artistico è scendere le scale del palco del Teatro Ariston al Festival di Sanremo. Me lo merito proprio. Lì ero stata con Pippo Franco per uno speciale di Biberon. Avrei pure tantissimi vestiti da indossare per le cinque serate!

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