coronavirus (ansa)

Coronavirus, vi spieghiamo cosa succede in Italia nelle prossime tre settimane

L’Italia in queste settimane sta venendo messa a dura prova dall’emergenza Covid-19, meglio conosciuta come “emergenza coronavirus”. Sono state tante le misure messe in atto per contenere la diffusione di questo killer invisibile. Il coronavirus sta mettendo in ginocchio sempre di più il sistema sanitario e sta provocando un numero altissimo di vittime. Una vera e propria pandemia a livello mondiale che rende quindi sempre più difficile la gestione di questa situazione. Il 13 aprile (Pasquetta) terminerà l’ordinanza firmata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’ordinanza vieta assembramenti in pubblico e l’uscita dalle proprie abitazioni se non in caso di estrema necessità.

Coronavirus, le prime attività a riaprire

Fortunatamente pare che la curva del contagio poco a poco sia in discesa. Per questo motivo dal 14 aprile si potrebbe tornare ad ipotizzare una prima ondata di aperture di attività per non bloccare l’economia (altro settore particolarmente in crisi per il nostro Paese in questo momento storico). Da qui dovrebbe iniziare quindi con un Dpcm la cosiddetta “fase 2”. Proprio in queste giornate il Presidente sta incontrando i rappresentanti di categoria, regioni e sindacati per valutare quali settori far ripartire. Sicuramente continueranno ad operare le aziende della filiera alimentare, farmaceutica e sanitaria. L’idea però è quella di estendere l’apertura anche al settore dell’edilizia e del commercio.

Sarà una sorta di “prova del 9” quindi quella che si inizierà a fare in vista dell’uscita ufficiale dei cittadini prevista per inizio maggio. Ovviamente non potranno mancare le regole basilari ormai per la convivenza in questo periodo: distanza gli uni con gli altri, obbligo di guanti e mascherina nei luoghi pubblici.

Il 4 maggio al via i primi spostamenti

Il 4 maggio, se il tutto dovesse venire confermato, sarà una data che gli italiani ricorderanno per lungo tempo: il ritorno (seppur in maniera limitata) alla libertà tanto desiderata. In questo ultimo periodo il coronavirus ha limitato le funzioni basilari della nostra convivenza tra cui proprio la libertà. Per questo motivo avverrà un ritorno graduale in merito alle nostre abitudini. La data sarebbe stata scelta per evitare possibili assembramenti tra le persone in occasione dei ponti di Pasqua, 25 aprile e Primo Maggio. Nel frattempo continuano ad essere sperimentati nuovi test e tamponi che, oltre a rilevare la positività o meno dell’individuo, dovrebbero verificare la presenza degli anticorpi nel soggetto.

A quanto pare per la data prevista di inizio fase 2 sarà confermato l’obbligo di non poter uscire dal proprio comune di residenza.

Il coronavirus cambia il modo di lavorare

Il coronavirus sicuramente ha snellito e cambiato i processi produttivi delle aziende e degli uffici pubblici che ancora per parecchio tempo dovranno limitare l’accesso in modo contingentato. Si dovrà ridurre il numero di operatori in servizio contemporaneamente, privilegiando il lavoro in smart working.

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