Giacomo Jaselli, in arte Jack, apre la seconda giornata di Home Festival edizione 2018 e lo fa in grande stile. Sul main stage arriva lui, cappello da cow-boy e quel look di chi sicuramente ama viaggiare. A 17 anni inizia a viaggiare da solo, scoprendo l’America e l’Australia. Con un tour estivo verso il termine, ma con una prima tappa di due costruita in grande stile con altri 7 elementi musicali sul palco per uno show più completo, Jack si racconta. La video intervista qui sotto si apre con il riferimento al singolo più recente “Nonostante tutto“, che vede la collaborazione di circa 35 carcerate del carcere di Giudecca. Si parla di libertà persa, ma poco a poco ritrovata. Si parte proprio da questo tema: via a via, mese dopo mese, questo singolo diventa un vero e proprio progetto. Ogni ragazza aggiunge una parola al testo, definendo e adattando il significato di questo concetto alla propria storia personale. Proprio da quei 35 termini si è partiti con la stesura del brano. A questo, si aggiunge poi la realizzazione del documentario relativo. Alla mia domanda riguardo un possibile frame legato al progetto, Jack non ha dubbi: “l’abbraccio che ci siamo scambiati alla fine dell’incisione del brano. E’stato davvero bello.”
In arrivo un nuovo album in lingua italiana entro la fine dell’anno con annesso tour: per quanto riguarda quest’ultimo, l’artista non ha voluto svelare altro, lasciando intendere una possibile formazione speciale per le date, che presumibilmente dovrebbero essere in calendario con l’inizio dell’anno nuovo.
A questo punto, dopo l’esperienza da dietro le quinte con il documentario, chiedo a Jack Jaselli un possibile titolo per la sua giornata di oggi qui ad “Home Festival”. Dopo qualche istante di riflessione, ecco arrivare il titolo, di getto:
“Si torna a casa e si riparte da casa”.
Ecco la mia video intervista a Jack Jaselli. Buona visione!
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