Da venerdì 17 aprile è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “RICOMINCIARE”, il singolo che segna il debutto di OMÄR, artista dall’identità ignota.
“Ricominciare” è un’aperta lettera di sfogo che racconta a un destinatario assente la difficoltà di riprendere in mano la propria vita in seguito a una frattura emotiva. Il sound è fresco e attuale, risultato di una fusione tra pop sperimentale, r’n’b e hip hop. Il videoclip ufficiale di “Ricominciare”, diretto da Fulvio Bellanzin, racconta la canzone attraverso il dinamismo del ballerino di danza contemporanea Tiago Goulanin, che con i suoi movimenti riesce a enfatizzare le atmosfere del beat in un piano sequenza coinvolgente. Ecco la nostra intervista!
Ciao OMÄR! Benvenuta!
Ti va di iniziare a raccontarci come ti avvicini al mondo musicale? Come nasce questo progetto?
Ciao, bentrovati!
La passione per la musica è nata già durante l’infanzia, cantavo dalla mattina alla sera, ascoltavo sempre la radio e avevo le mie playlist preferite sulle musicassette e poi su CD. Credo che una delle prime cose che abbia imparato a fare sia stata mettere play sullo stereo dei miei genitori.
Il progetto invece nasce per il puro bisogno di essere me stessa al 100%. Dopo tanti anni di esperienze musicali ho voluto fare qualcosa di autentico e sincero, qualcosa che parlasse di me e a me. Così è nato OMÄR.
Parliamo di “Ricominciare”, singolo che segna il tuo debutto. Cosa vuoi raccontare con questo brano?
Questo pezzo racconta quel momento in cui ci si rende conto che certe volte, per quanto faccia male, bisogna chiudere delle situazioni malsane per il proprio bene.
Quanto è importante per te riuscire a rappresentare con le immagini ciò che provi mentre canti?
Le immagini sono importanti quando si tratta di spiegare e di far capire agli altri delle sensazioni ed emozioni specifiche. Ci sono delle sfumature che solo con l’utilizzo delle parole si fa fatica a spiegare.
Perché la scelta di mantenere misteriosa la tua immagine?
Il progetto è nato perchè volevo semplicemente far parlare la musica, senza offrire all’ascoltatore alcun tipo di distrazione. Inoltre è sempre più difficile farsi ascoltare realmente in quanto donna, le donne sono sempre più esposte a giudizi di tipo estetico rispetto ai maschietti. Volevo bypassare completamente questa tendenza.
Che valore ha nella tua vita la libertà? E nella tua musica?
La libertà per me è l’assenza di ogni paura e forse in questi giorni lo sto capendo ulteriormente. E’ chiaro che la paura nella vita e anche nella musica serve solo nel 10% delle situazioni, nel restante 90% è solo nociva.
Come stai vivendo questa quarantena? Progetti futuri?
Vivo la quarantena come tutti, credo: leggo, scrivo, guardo un sacco di Netflix e mangio più di quello che vorrei!
A parte questo, la difficoltà è stata ed è tuttora, quella di restare lontana dalla natura, accontentarsi di un balconcino in città è piuttosto difficile.
I progetti futuri per ora sono limitati all’uscita di nuovi singoli, purtroppo i live sono ancora lontani.
Qual è il sogno di OMÄR?
Per ora sarebbe fantastico poter uscire senza paure per rivedere il mare.