Piero Barone non ha di certo bisogno di presentazioni. Una delle voci, la sua, (insieme agli amici e compagni di viaggio Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble de Il Volo) rappresentante del nostro Paese nel mondo. Classe 1993, Piero lunedì 16 ottobre ha tenuto una lezione all’università Kore di Enna. Il tema? “La psicologia dell’artista e la capacità del Saper Essere”. In questa occasione Barone ha così potuto confrontarsi con giovani studenti alla ricerca del loro futuro. Un confronto della durata di circa due ore tra consigli, paure, traguardi e dedizione. Filo conduttore, ovviamente, la musica: “La musica fa parte di tutti noi, è centrale nella vita di ognuno. C’è chi ne fa una professione, chi una ragione di vita. Ognuno la utilizza a proprio modo, ma quello che è certo è che la musica è la colonna sonora della nostra vita. La associamo ad ogni nostro stato d’animo, ad ogni nostra emozione, ad ogni esperienza che viviamo”, ha raccontato Piero. La lezione è quindi proseguita con il consiglio di rivolgere lo sguardo al futuro: “La forza mia e del Volo penso sia proprio quella di pensare sempre a quello che verrà dopo. È inutile parlare e pensare sempre del passato. Noi tutti cambiamo continuamente, il nostro modo di pensare è sempre in evoluzione. Quello che non cambia e che dobbiamo sempre avere ben chiara per non perdere l’orientamento è la nostra identità. Dobbiamo imparare a riconoscerla e dobbiamo lottare per difenderla. Spesso ci ritroviamo all’interno di situazioni complicate e se si ha ben chiara la propria identità, se si sa chi si è e chi si vuole essere, qual è il messaggio che si vuole portare, è più facile affrontare le cose. Questa è la parte più delicata del nostro cammino. Crescendo si impara a conoscersi sempre più e si impara a costruire la propria identità”.
PIERO BARONE, LA LEZIONE IN UNIVERSITÀ
Tour nelle principali venue di tutto il mondo, interviste, riconoscimenti e trionfi. Eppure a Piero mancano le radici, la sua famiglia…la sua casa: “Sono nato e cresciuto in un paesino qui in Sicilia, a Naro. La vita in posti come questo scorre in maniera più lenta rispetto alle grandi città. Ho avuto la fortuna di ricevere un’educazione che mi è stata trasmessa in maniera più lenta, si ha più tempo per assimilare le cose. L’educazione è la mia bussola, non mi fa mai perdere la rotta. Quando mi sento perso devo subito tornare al mio porto sicuro, a Naro. Quando mi sento disorientato torno a casa e bastano pochi giorni con le persone giuste per ritrovare me stesso e la mia identità. Quel porto sicuro mi permette di affrontare con estrema lucidità tutti i problemi e le cose complesse che devo superare”. E ancora: “Il supporto familiare è fondamentale. Personalmente sono stati i miei nonni a trasmettermi un sistema di valori ben preciso e un’educazione importante. Ci sono due modi per trasmettere l’educazione e i valori: dimostrando, mostrando i valori giorno dopo giorno, attraverso piccoli gesti quotidiani, come hanno fatto i miei nonni, o tramite imposizione. I valori che mi hanno trasmesso mi permettono di muovermi in maniera dinamica nel mondo. Viaggiando si conoscono tantissime etnie, lingue e pensieri diversi, ma se sei saldamente fermo negli insegnamenti che hai ricevuto puoi andare ovunque e non ti perderai mai”. A stupire però è il continuo senso di gratitudine che pervade l’aula magna: “Devo sicuramente tanto ai miei genitori, tutti i risultati che ho ottenuto sono dovuti soprattutto a loro. Vorrei soffermarmi però sull’importanza di mio fratello e mia sorella, che sono stati una parte fondamentale e preponderante nella mia vita. Quando è arrivato Il Volo mio fratello aveva circa 16 anni e mia sorella 10. Nonostante la giovanissima età hanno avuto la maturità e la saggezza per capire che quello era per me un momento davvero importante e non hanno mai smesso di incoraggiarmi e di spingermi ad andare avanti, giorno dopo giorno. Mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti più difficili. Più grandi sono le cose e più complesse sono e se non hai una struttura familiare solida è difficile andare avanti. Mio fratello e mia sorella sono il più grande regalo che i miei genitori potessero farmi”. Un’occasione per Barone dunque per ricordare (e ricordarsi) che da soli non si va molto lontano. E, senza tanti giri di parole, l’umiltà e il contatto con la realtà fanno volare. E Piero e Il Volo, per l’appunto, questo lo sanno molto bene.