“Abbi cura di me” è il brano che Simone Cristicchi porta in gara in occasione della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo.Tantissimi i progetti, le novità e le emozioni nel bagaglio del cantautore.
Simone, è uscito il tuo album “Abbi cura di me”, la raccolta dei tuoi più grandi successi: un viaggio alla scoperta di te stesso. Cosa ci racconti di questo nuovo progetto?
Ho scelto questo titolo perchè dentro queste 21 tracce c’è tutta la mia anima, il mio percorso dei miei 15 anni. Parto con “Vorrei cantare come Biagio” e concludo con “Abbi cura di me”. Voglio far conoscere tutto l’oceano che c’è nel mezzo. Ho inserito circa 15 tracce meno conosciute: avevo l’esigenza di far rivivere chicche che erano rimaste nell’ombra di altri dischi, come il brano “insegnami” dedicato a mio figlio. Sono brani che avranno nuova luce, ed è bellissimo.
Come è nata la collaborazione con Nicola Brunialti per la scrittura “Abbi cura di me”?
Mi sono interrogato, mi sono arricchito ed ho pensato al dolore, alla sofferenza e ai momenti bui della mia vita, che hanno coinvolto entrambi. Ci siamo trovati come artisti: un giorno mi scrisse un tweet “abbi cura di me”. Lì ho capito che quello sarebbe diventato il titolo di un brano che avrei voluto scrivere. La lavorazione è stata davvero lunga, ho impiegato mesi a scrivere questo brano. C’è un condensato di sensazioni: amore, bellezza, la consapevolezza di essere scollegati, separati: non abbiamo il wi-fi dell’Assoluto. Il desiderio di ricongiungimento è proprio questo. Ognuno di noi può dedicare questo brano a chi vuole. Addirittura un signore mi disse di aver dedicato questo brano a sua madre, malata di Alzheimer. Da oggi, divento io il genitore di mia madre. Abbi cura di me è la bellezza di essere noi.
L’arrangiamento è ben studiato…
Si. L’orchestra suona i corni, non vengono usati spesso. E’ un’emozione che cresce nei 3 minuti e mezzo ed esplode a fine brano. E’ una vera sfida.
È online anche il videoclip del brano con la regia è di Giorgio Testi, che ha diretto per la seconda volta Simone Cristicchi e che vanta numerose collaborazioni in ambito internazionale come quelle con i Rolling Stones, gli Oasis, i The Killers e Damon Albarn. Attraverso un lungo piano sequenza, Simone Cristicchi diventa il narratore della storia dei due protagonisti: due persone adulte che ritornano bambini poiché uniti dalla magia di questo amore universale e totalizzante, che supera i confini dello spazio e del tempo.
Che differenza trovi a presentarti al Festival di Sanremo dopo 12 anni?
Sinceramente? Una pizza capricciosa. E’ un po’ la stessa ricetta: c’è davvero tutto. Trovo ci sia più spazio per gli artisti giovani meno conosciuti: penso a Motta, The Zen Circus ad esempio. Un grande coraggio per il direttore artistico.
“Abbi cura di me” è un viaggio alla scoperta della tua musica. Quello stesso viaggio che hai deciso di intraprendere fisicamente alla ricerca della felicità. E’ così?
Si, la cosa bella è che questo nuovo “happy next” possa servire per contribuire alla felicità degli altri. Il documentario deve allargarsi: trovare il suo spazio nella rete. Invito gli utenti sui social a raccontarmi attraverso un video la loro idea di felicità. Non c’è emozione più bella.
La tracklist di “Abbi cura di me”
Abbi cura di me
Lo chiederemo agli alberi
Ti regalerò una rosa
Studentessa universitaria
L’ultimo valzer
La vita all’incontrario
La prima volta (che sono morto)
Meno male
Vorrei cantare come Biagio
La cosa più bella del mondo
Laura
Magazzino 18
Angelo custode
L’Italia di Piero
Fabbricante di canzoni
I matti de Roma
Genova brucia
Che bella gente
Cellulare e carta sim
Mi manchi
Insegnami
“Abbi cura di me”, a meno di 24 ore dal debutto sul palco del Teatro Ariston, ha subito riscosso un grande successo di pubblico raggiungendo cifre record sulle principali piattaforme di streaming: oltre 100.000 ascolti su Spotify e oltre 300.000 visualizzazioni su Youtube. Inoltre, al suo debutto, ha subito raggiunto la top 3 dei brani più scaricati su iTunes e la top 10 dei video in tendenza su Youtube. Simone sarà accompagnato nella serata dei duetti da Ermal Meta, il quale era stato accompagnato a sua volta dallo stesso Cristicchi lo scorso anno.
Da sempre attivo anche sulla scena teatrale, Simone Cristicchi (anche direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo dal 2017) dopo l’esperienza sanremese ritornerà sui palcoscenici più importanti d’Italia con il nuovo spettacolo diretto da Antonio Calenda, “Manuale di volo per uomo”. Nel monologo, l’artista interpreta Raffaello, un quarantenne rimasto bambino che possiede dei poteri speciali: la sua mente fotografica è dotata di una lente di ingrandimento che mette a fuoco i particolari, cose apparentemente insignificanti che nascondono un’infinita bellezza.