Armonia e caos, bellezza e mostruosità, dolcezza e distruzione: tutto questo è coesistito all’epoca del Mesozoico. La natura si sbizzarriva, armava di artigli, corazze e denti. E se da una parte c’erano i mastodontici e variegati dinosauri, dall’altra sbocciavano fiori diversi e coloratissimi. Ebbene sì, fiori e dinosauri sono nati nella stessa era: un’era dalla quale Tavo estrapola numerose metafore sulla vita, sulle relazioni e i sentimenti, per poi tradurle in questa canzone: “Fiori e Dinosauri”.
«Veniamo tutti da un periodo difficile o forse dobbiamo ancora realmente uscirne. Un periodo nel quale dolore, sconforto e solitudine hanno forse avuto la meglio», spiega Tavo. «Ho scritto questa canzone tutta d’un fiato. Stavo cercando un titolo quando, leggendo un breve capitolo di “Storia perfetta dell’errore” di Roberto Mercadini, mi sono imbattuto in due parole strane da vedere accostate tra loro. “Eccole!”. Mi sono detto. Ho trovato la forma che dovevano avere le mie emozioni nella canzone: “Fiori e Dinosauri”».
