“Ezio Bosso, Le cose che restano”… ma cosa resta?

Con la regia di Giorgio Verdelli, “Ezio Bosso. Le Cose che Restano” è il racconto di una grande storia umana. Ezio Bosso è stato contrabbassista, pianista, arrangiatore, compositore, direttore d’orchestra e raffinato divulgatore. Ma è stato soprattutto un grande uomo con una grande passione, che con il passare del tempo si è trasformata in una necessità. «Quando suonava si trasformava completamente. Diventava puro suono. Ezio era la musica dentro un corpo», racconta il regista teatrale Valter Malosti. «Aveva l’innata capacità di trasmettere cose complicate in maniera semplice. Credo che, pur togliendogli tutto, la vita gli abbia regalato il talento e la passione, che rendono la vita stessa un po’ più vivibile», aggiunge Luca Bizzarri. E per Ezio – parafrasando un film di Frank Capra – «La vita è una musica meravigliosa».

COSA RESTA? – Il titolo di questo docufilm mi ha interrogato a lungo. “Le cose che restano”… sì, perché restano gli spartiti, le armonie, le melodie, le composizioni. Ma, al di là della musica, cosa resta? Ho trovato la risposta chiudendo gli occhi e tornando all’8 marzo 2019. Vivevo a Bologna, in una piccola stradina del centro storico, a pochi passi da dove abitava il Maestro. La sera di quell’8 marzo lo fermai sotto i portici, mentre passeggiava con uno dei suoi amatissimi cani. Ero in ritardo, ma qualcosa mi convinse a fermarmi. Gli chiesi come stava e ricordo che la sua risposta mi spiazzò. La cosa che più mi colpì, però, fu il suo essere sensibilmente interessato a sapere come stavo io. Mi chiese cosa studiavo, poi parlammo un po’ di musica, lo ringraziai e gli chiesi una foto. Ecco, quel venerdì – lo ricordo ancora – era una di quelle giornate storte, che non vedi l’ora che finiscano. Ma torniamo alla nostra domanda: Cosa resta di Ezio Bosso? Vi rispondo che resta il ricordo di un uomo, il cui sorriso sapeva raddrizzare anche le giornate più storte.

“EZIO BOSSO. LE COSE CHE RESTANO” – Il film è stato presentato fuori concorso alla 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed è stato proiettato nelle sale cinematografiche italiane il 4, 5 e 6 ottobre 2021. Il racconto è affidato direttamente al Maestro, attraverso un lavoro minuzioso di ricerca tra le tante interviste audio e video che ha rilasciato nel tempo. È così lo stesso Ezio Bosso a svelarsi agli spettatori, a farci entrare nel suo mondo e nel suo immaginario. Il docufilm contiene poi un brano inedito, “The Things That Remain”: un ultimo messaggio che Ezio ha voluto rivolgere al suo pubblico, e non solo, perché come lui stesso ha dichiarato: «Ognuno si racconterà la propria storia; io posso solo suggerire la mia».

«Sono in ogni nota che ho curato. Esisto in ogni nota insieme alle mie sorelle e fratelli, figli o nipoti. Sono ogni nota studiata, suonata e donata. Amata… perché non c’è nota che non ami e che non abbia amato».

PHOTO CREDIT: AMEDEO BENESTANTE

Rispondi

Previous post Tiromancino, fuori l’8 ottobre “Ho cambiato tante case” – LA CONFERENZA STAMPA
Next post “Luna Nera”, il nuovo singolo di Dani Faiv – IL VIDEOCLIP